Dove si può volare con un 300g? E come? | Tommaso Codolo

Dove si può volare con un 300g? E come?

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Proprio oggi leggevo un articolo dell’amico Danilo di Quadricottero News che ha scritto a riguardo dei piccoli trecentini che hanno preso e stanno continuando a prender sempre più piede tra chi è già operatore o pilota e chi invece sta entrando in questo mondo di telecamere volanti.

In due anni oltre 600 droni sono stati riconosciuti come inoffensivi e quindi in grado di svolgere lavoro aereo anche nei centri abitati senza bisogno di dover ottenere costosi attestati di pilotaggio per operazioni non critiche e critiche.

Ma dove possono volare questi mezzi aerei a pilotaggio remoto?

Prendiamo assieme il regolamento ENAC e sfogliamolo fino all’art.12 comma 5 che cito qui:

“Le operazioni specializzate condotte con APR di massa al decollo minore o uguale a 0,3 kg con parti rotanti protette da impatto accidentale e con velocità massima minore o uguale a 60 km/h, fermo restando quanto previsto al comma 2 del presente articolo, sono considerate non critiche in tutti gli scenari operativi. Il pilota, al quale non è richiesto il possesso di un Attestato secondo quanto previsto al successivo art. 21, deve comunque garantire che le operazioni siano svolte in osservanza delle regole di circolazione definite nella Sezione V.”

Giusto per par condicio cito anche il comma 2 che dice:

In aderenza con quanto disposto all’art. 10, comma 7 del presente Regolamento, è proibito il sorvolo di assembramenti di persone, per cortei, manifestazioni sportive o inerenti forme di spettacolo o comunque di aree dove si verifichino concentrazioni inusuali di persone

Capiamo già da subito le prime limitazioni del caso: non è possibile innanzi tutto sorvolare assembramenti di persone, anche se possiamo effettivamente volare in città.

Leggo spesso di persone che comprano lo Spark (drone che si avvicina ai 300g, ma non soddisfa le richieste di inoffensività dettate da ENAC) e lo fanno modificare nella convinzione di poter volare ovunque.

Purtroppo non funziona ancora così.

 

Sia chiaro eh.. vorrei poter volare anch’io ovunque e senza pensieri di infrangere la legge, ma ci tengo a scrivere queste due righe proprio perché spesso si danno troppe cose per scontate e a volte c’è anche chi si pavoneggia per voli effettuati illegalmente in aree in cui non è possibile volare.

Ma torniamo a noi.

Per sapere con certezza dove poter volare in Italia esiste un sito dove è possibile, previa registrazione, scaricare le cartine aeronautiche e visualizzare le aree proibite, vietate o ristrette al volo www.enav.it

Mi rendo conto che non è da tutti saper leggere queste cartine, per questo la tecnologia ci viene incontro e ci fornisce qualcosa di più “user friendly” almeno per chi sa cos’è un’app per smartphone.

L’app in questione è italian airspace e nella sua versione lite è completamente gratuita.

Ci permette di visualizzare la cartina italiana e possiamo scegliere quali sono le aree dove è possibile volare.

“Rubo” all’amico Andrea Mochi di Dronitalia lo screenshot dei box da “flaggare” sull’app

In caso fosse necessario volare in un’area come un ATZ, sarà necessario contattare il gestore dello spazio aereo di competenza e chiedere i permessi direttamente a loro, specificando che l’apr utilizzato è un 300g inoffensivo, conforme al regolamento mezzi aerei a pilotaggio remoto secondo l’art.12 comma 5.

A discrezione del gestore dello spazio aereo, a seconda dell’altezza di volo richiesta e ad altri parametri variabili da missione a missione potremo ottenere le autorizzazioni (scritte) per volare in quell’area.

Nell’autorizzazione saranno specificate la data del volo, gli orari, le altezze, le zone di decollo e di atterraggio e si dovrà allegare un piano di volo completo per essere più esaustivi possibile con l’ente.

Tutta la modulistica è reperibile sul sito www.enac.gov.it

Non è impossibile farlo da soli, ma ci sono comunque aziende che si occupano di questo per qualche centinaio di euro

Per farlo autonomamente si deve iniziare un giro di telefonate abbastanza lungo a partire dal gestore dello spazio aereo, per arrivare alla compilazione di notiziari speciali in caso siano necessari permessi ulteriori come NOTAM (Notice To AirMan).

In caso fosse necessario volare all’interno di un parco naturale sarà necessario chiedere al parco naturale stesso.

Anche per le zone proibite e regolamentate sarà necessario richiedere i permessi agli enti competenti.

Spero che questo articolo vi sia stato utile, se sì, condividetelo con i vostri amici su Facebook.

A presto e #FlySafe con i vostri piccoletti!

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